martedì, luglio 28, 2009

Il commercio mondiale sembra aver rallentato la caduta ma...

Commento dell'Economist:

sembra che il rallentamento della caduta degli scambi mondiali sia dovuta al ricostituirsi delle scorte (in diminuzione comunque) da parte dei retailer.
E questo non è un segno di ripresa, inoltre da dove può venire la ripresa?
Lasciamo direttamente la parola all'Economist:
"But for a sustainable recovery in trade, global demand has to recover on its own steam. It is not clear where demand might come from. American consumers have lost much of their astonishing appetite for goods ranging from clothes to iPods to computers. American households are now saving 5% of their incomes, up from essentially nothing a year ago. Unemployment in America and elsewhere will continue to rise. The International Labour Organisation estimates that the global jobless tally will increase by between 21m and 50m this year.

More people out of work will mean a further fall in global demand. China's boom (GDP grew by 7.9% in the second quarter) is fuelled by government investment and by the stimulus, not a rise in private consumption. Nor are other consumers stepping in. Without a move towards more private consumption in countries such as Germany and China, the world is in for a prolonged period of slow growth and correspondingly sluggish trade."


venerdì, luglio 03, 2009

Saluto al Sole

Riporto un commento dall'ottimo blog icebergfinanza del 3 luglio 2009

Tornando alla Yelen .......

We have already seen a noticeable slowdown in wage growth and reports of wage cuts have become increasingly prevalent—a sign of the sacrifices that some workers are making to keep their employers afloat and preserve their jobs. If the economy fails to recover soon, it is conceivable that this very low inflation could turn into outright deflation. Worse still, if deflation were to intensify, we could find ourselves in a devastating spiral in which prices fall at an ever-faster pace and economic activity sinks more and more. But I don't view this as likely.

Certo qui si continuano a ripetere le solite cose, ma questo è il punto cruciale di questa crisi, ciò che può aiutare a comprendere cosa ci si può attendere nei prossimi anni e non nei prossimi mesi.

Se si intensifica la deflazione, potremmo assistere ad una spirale devastante, con un ritmo nel calo dei prezzi sempre più veloce e di conseguenza con la inevitabile ripercussione sull'attività economica. Qui non si tratta di trovare antidoti ad una malattia, si tratta solo di comprendere che questa malattia deve fare il suo corso, perchè qualche imbecille l'ha provocata, riempiendo l'organismo di zuccheri e grassi ( DEBITO ) sino al punto di scatenare una combinazione di obesità e diabete che potrà essere curata solo con il tempo.

La Yellen tuttavia ritiene che ciò non sia probabile, il che dimostra l'incrollabile fede nelle misure della Fed, delle Banche centrali, degli stimoli, dell'intervento governativo, la deflazione non sarà tollerata, mentre l'inflazione chissà!

Concludo condividendo il pensiero del professor Hamilton di Econbrowser . il quale dice dice che l'economia sta migliorando solo perchè tutti pensano che questo accada, ma nella realtà ben pochi indicatori reali vanno oltre la speranza,


Indicator

Contribution


stock prices

0.34

yield spread

0.30

consumer expectations

0.23

vendor performance

0.21

unemployment claims

0.06

new orders (consumer goods)

0.06

building permits

0.02

M2

-0.01

new orders (capital goods)

-0.02

average workweek

-0.04



Total

1.16

Per esempio nell'ultimo Conference Board Leading Economic Index i tre maggiori contributi al dato complessivo positivo vengono dall'aumento dei mercati azionari, dallo spread tra i titoli di stato a dieci anni e il tasso Fed Funds Rate overnight e le aspettative dei consumatori che come abbiamo visto dagli ultimi dati sono di nuovo peggiorate in seguito alla situazione del mercato occupazionale.

In passato l'ho utilizzato per evidenziare la recessione in arrivo, ma oggi è diverso, questa è la madre di tutte le crisi, non bastano indicatori basati sulla speranza!

Tutti indicatori basati sulla speranza di una ripresa e su nessun dato reale, se non un minor ritmo di contrazione dell'economia.




giovedì, luglio 02, 2009

Prima lezione di Yoga per super principianti