lunedì, giugno 25, 2012

Siamo noi che vogliamo uscire dall'Euro perchè siamo anti europei, o è qualcun altro che ci vuole stramazzati a terra?

1) siamo tutti europeisti, e questo è stato ripetuto mille volte, perché Europa vuole dire anche, è vero, basta guerre.

2) purtroppo sta crollando proprio l’Europa reale che è stata costruita su una governance basata su Trattati che, come sottolinea la Merkel, non si appoggiano su un concetto di solidarietà ma sulla competizione tra capitali.

3) NON sono io/noi che VOGLIAMO uscire dall’euro: è questo euro che ci butta fuori e nel farlo sfascia l’Europa e mette nuovamente tutti i paesi in un frullato di tutti contro tutti: portando con sé le angosciose domande che ci stanno tormentando: e se si ricomincia con le guerre? Magari ci siamo già dentro e non ce ne siamo accorti, non è detto che si combattano con i carri armati. La Grecia è terra di conquista senza aver sparato un colpo!

4) Purtroppo NON siamo preparati a questa evenienza, ci muoviamo come in sonnambula e speriamo che delegando di nuovo più poteri a organi ancora più lontani finalmente ci “leghino le mani” per sempre (vedi i commenti di Panebianco sul Corriere: il nostro destino è quello di rimanere legati, vuoi dalla Nato, poi dalla Commissione poi da chissacosa! Altrimenti chissà cosa combiniamo: Montanelli era bravo a scrivere ma la visione degli italiani come una massa di caproni è stato il suo leit motiv.

5) Per questa Europa e l’Euro abbiamo (ci hanno fatto accettare) accettato:

- una deflazione salariale tremenda

- per ubbidire al dictat debitosovranodebitosovrano, abbiamo accettato, tramite Monti, di ubbidire alla famosa lettera della BCE che ci ha portato:

- una riforma delle pensioni da panico (è una di quelle cose che si capiranno solo quando non ci sarà più niente da fare) e chi ne avrà il maggiore svantaggio saranno proprio i giovani: vedere quanti non sono entrati nel mercato del lavoro per la non uscita di quanti ormai erano arrivati alla soglia: si stima tra i 150.000 e i 200.000. Per non parlare di quanto avranno maturato milioni (da qui al 2030 probabilmente più di 10 milioni) di ex-giovani con lavoro precari (ormai la grande maggioranza anche degli ultra 35enni, vedi Istat) di pensione: se va bene la minima! E così il problema delle pensioni è risolto: ce lo invidiano tutti i paesi, dice Monti, certo le hanno praticamente eliminate per la stragrande maggioranza della popolazione oggi in età da lavoro.

- Privatizzazioni che sono già state un fallimento (certificato dalla Corte dei Conti e per gli altri paesi dell’Occidente da autorevoli studi: vedere Luciano Gallino che cita la fonte)

- vendita beni dello Stato: vedere lettera della Deutsche Bank a UE, BCE e FMI dell’ottobre 2011, su programma di dismissioni a livello europeo (Italia, Spagna, Grecia, Portogallo, Irlanda e sì anche Francia!) di dimensioni ultra bibliche: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/06/19/la-deutsche-bank-e-il-piano-di-dismissioni-per-i-governi-ue/267410/

- Fiscal compact potenziato per fare più Europa: il Redemption Fund (un nome che sa di Apocalisse finale) : come si pagano-restituiscono 45/50 miliardi all’anno? Con le dismissini dirà qualcuno, dimenticando che i gioielli quando vanno all’ammasso vengono valutati molto poco!

- Taglio del 10% del peso degli stipendi nella Pubblica Amministrazione (guardare il DEF 2012-2015 pag. 16) e dettaglio del cosiddetto Piano B http://giacomosalerno.wordpress.com/2012/06/18/il-piano-b-che-il-governo-ci-nasconde-riduzione-del-5-degli-stipendi-e-blocco-delle-tredicesime-per-tre-anni/

Taglio del 5% degli stipendi e blocco della tredicesima per tre anni.

Mi fermo qui, l’elenco sarebbe ancora più lungo…e il blog ne ha sviscerato tutti i dettagli.

Anch’io ho creduto nell’Euro nonostante le mie antiche riserve sullo SME… poi il sogno…etc.

Questa estate ho letto sul Manifesto l’articolo di Alberto Bagnai e alla sua citazione del commento di Aristide ho avuto la classica illuminazione: i tasselli dei dubbi che confusamente mi frullavano in testa sono andati a posto: prima ancora che un fatto economico eravamo davanti ad una totale rapina di democrazia.