Introduzione
1 la Crisi
1.1 – Keynes non abita più qui
Dove si raccontano i rapporti tra finanza e concorsi di bellezza
1.2 – E se tornassimo al welfare?
Dove si sostiene che dividere le popolazioni in ricchi e poveri non è una buona idea
1.3 – Emilia-Romagna: ritorniamo al futuro
Dove si sostiene che l’epoca d’oro del secondo dopoguerra ha ancora molto da dirci
2 Il territorio: cos’è e come liberarlo dall’anarchia del liberismo
2.1 – Una lezione che viene dall’Europa
Dove il bisogno di territorio appare come la vera risposta di base alla globalizzazione
2.2 – Individui e automi
Dove si mostra come per la teoria liberista oggi dominante l’individuo perfetto è un automa
2.3 – La nuova geografia economica
Dove cominciano a spuntare città, distretti e regioni e la teoria sembra quasi realistica
2.4 – I miracoli del liberismo
Dove si suggerisce l’idea che lasciare tutto al mercato può produrre disordine e non auto-organizzazione
2.5 – Tamigi olet
Dove si ricorda che senza intervento pubblico, 150 anni fa, per costruire fogne,
Londra oggi sarebbe forse una città fantasma e se ne traggono alcune conseguenze
attuali in termini di sanità, agricoltura, ambiente
2.6 – Il territorio entra in scena
Dove si sostiene che il territorio non è solo un mucchio di attività e cemento
addensati in uno spazio, ma soprattutto un progetto costruito da attori pubblici
e privati per organizzare uno sviluppo sostenibile
3 Come eravamo
3.1 – O mia bella Madonnina
Dove si afferma che non solo a Milano si facevano miracoli nell’immediato dopoguerra
3.2 – Il salto di scala
Dove si illustra come il progetto territoriale modenese diventa comprensoriale
e regionale
3.3 – Decentramento al via
Dove si rileva che dopo un quarto di secolo di oblio, la Costituzione comincia
ad essere attuata.
4 Territorio cercasi
4.1 – Montaggi e smontaggi istituzionali
Dove si mostra che l’officina delle riforme istituzionali è sempre aperta
4.2 - Chi decide, chi paga, chi consuma
Dove si sospetta che c’è anche chi paga senza consumare e chi consuma senza pagare
4.3 - Trasferimenti di competenze e cambiamento di significato
Dove si illustra come una cosa pensata al centro non possa essere la stessa cosa
pensata in periferia
4.4 - Analitica istituzionale: i limiti della settorializzazione
Dove si spiega che la macchina burocratica non può essere un modello di realtà
4.5 - Amministrazione e strategia
Dove si ipotizza che la ricostruzione del territorio può avvenire solo nella
sfida globale
5 La città non abita più qui
5.1 Maionese impazzita
Dove si sostiene che le città divengono arcipelaghi e le campagne si urbanizzano.
5.2 Città che si irradiano e città che emergono
Dove si mostrano diverse forme di integrazione spaziale fra i centri urbani
5.3 Cause e costi dello sprawl
Dove ci si chiede per quale motivo le persone cerchino di distanziarsi
5.4 A che gioco gioca il sistema istituzionale
Dove si sostiene che gli attori istituzionali sono in parte responsabili
dello sprawl e devono diventare responsabili del suo contenimento
6 Trame verdi trame blu
6.1 In natura diverso è bello
Dove si rammenta che la biodiversità è il motore dell’evoluzione,
anche di quella umana
6.2 Trame verdi e trame blu
Dove si sostiene che la tutela dell’ambiente non è solo la tutela
delle eccellenze ambientali
6.3 L’unione fa la soglia
Dove si sostiene che solo attraverso la formazione di grandi Accordi
agro-ambientali è possibile ricostruire l’ambiente
7 Piattaforme cognitive territoriali
7.1 Verso cluster di classe mondiale
Dove si descrivono le condizioni per essere oggi e soprattutto domani
una economia industriale
7.2 Mechanical Valley
Dove si fa l’ipotesi che l’Emilia-Romagna possa essere una Silicon Valley
della meccanica
7.3 Dall’esportazione di merci all’ibridazione di saperi
Dove si sostiene che la creazione di valore dipende sempre più dalla creazione di conoscenza
7.4 A cominciare dal capitale umano
Dove si ipotizza che sia possibile una grande saldatura fra istruzione e competenze
delle imprese, quale base per il nostro vantaggio competitivo
7.5 Il Cluster come pilastro della Piattaforma cognitiva territoriale
8 Conclusioni
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