giovedì, gennaio 03, 2008

Le filiere dei fattori che agiscono sulla trasformazione evolutiva

Le letture che ho presentato si riferiscono sostanzialmente ad alcuni filoni di ricerca di individuazione di quali forze si stanno muovendo nel nostro mondo e quali stanno spingendo, trainando e costruendo l'attuale passaggio trasformazionale della nostra società.
Mancano alcuni testi che avevo già letto negli anni scorsi e che erano centrati sul "picco" del petrolio e delle altre risorse energetiche, sul "twilight nel deserto", il picco raggiunto in Arabia Saudita, per esempio.
Indicativo di quest'ultimo punto è l'attuale ed sempre più evidente incapacità da parte dell'Arabia Saudita di accrescere la produzione giornaliera di petrolio, al di là delle dichiarazioni ufficiali che ormai da anni si susseguono in maniera semopre meno credibili.
Quindi filera del fattore energetico.
Cui si affianca la filiera dell'ambiente, inteso come natura cambiamento climatico, e soprattutto mondo animale.
E' proprio il mondo animale, sempre sottovalutato oppure individuato come semplice momento sottostante alle forze produttive, inteso quindi solo come carne per nutrire l'umanità, che sta producendo una sofferenza sempre più crescente, innarrestabile e alla fin fine immensamente distruttiva. La dieta basata sulla carne ormai comporta la messa i piedi di una gigantescxa macchina di distruzione di massa e di sofferenze inenarrabili per almeno 47 MILIARDI di esseri viventi all'anno. Comporta la produzione di quantità immense di CO2 per il loro trasporto, immaggazzinamento, etc. Comporta la distruzione di aree crescenti di foreste, con conseguente aumento del livello di CO2, di distruzione irreversibile di biodiversità.
Altro momento di accrescimento del CO2 è senz'altro la produzione immensa di cemento e di costruzioni. Oltre a distruggere irremediabilmente il suolo, l'industria delle costruzioni è quella che assorbe una quantità enorme di energia. Il mondo immobiliare produce speculazioni dementi, livelli di inflazione insostenibili, e solo falsamente si presenta come momento produttivo. In realtà distorce l'allocazione degli investimenti attirandoli dove invece dovrebbero essere messi nella ricerca scientifica e nell'istruzione.

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