Ci sono alcune annotazioni da rilevare:
- il Presidente Usa ha dichiarato (La Repubblica 8 maggio 2009) che: "Occorre dire chiaramente che in questi ultimi 15 anni la crescita del Pil Usa è stata mistificata per almeno la metà dall'economia fasulla di Wall Streeet....che d'ora in poi non sarà più possibile che l'economia Usa si basi per la sua metà su Wall Street...d'ora in poi i ragazzi con il 'bernoccolo' della matematica dovranno iscriversi a ingegneria e in altre materie scientifiche invece di frequentare Business School per fare poi i trader a Wall Street....". Che è come dire: "smettete di studiare bufale pseudo-scientifiche come quelle sparse in questi anni dai banchieri di WallaStreet e dalle teorie sui mercati perfetti e sulle aspettative razionali che poggiano sul nulla, e mettetevi a lavorare su una vera economia della conoscenza.
- Paul Krugman e Stiglitz, sempre su La Repubblica del 10.5.2009, manifestano i loro dubbi sulla reale ripresa del settore bancario, anzi, dopo aver rilevato che lo stress-test in realtà è stato abbastanza accomodato, dopo aver riportato che le banche non hanno ancora ricominciato a fornire crediti all'economia reale (analogo ragionamento è oggi su Affari e Finanza da parte di Marcello De Cecco), che vengono forniti solo dalla Fed e da Fanny e Freddy Mac per i mutui, ma possono rilevarsi insufficienti), che la raccolta bancaria per ora è ancora a costi molto elevati e SOLO a BREVISSIMO TERMINE, niente obbligazioni niente azioni da parte delle banche; esprimono il timore che tutto possa risolversi in un niente.
Cioé che le banche sperino di aver passato la bufera e che possano ricominciare a fare le stesse cose di prima.
Esemplare, da questo punto di vista, la dichiarazione dell'avv. Cohen (riportata con allarme da Krugman), che doveva diventare sottosegretario al Tesoro ma ha declinato l'offerta, che è stato più volte indicato come "la vera anima dietro Wall Street": "non sono convinto che ci fosse qualcosa di sbagliato nel sistema"!!!!
Krugman: "Pertanto, se anche i banchieri riterranno "rassicuranti" i risultati dello stress-test, noi tutti dovremmo essere molto, molto preoccupati".
A questo punto la domanda ritorna d'obbligo: "se non ci sarà più l'economia di carta straccia come in precedenza, da dove verrà una crescita superiore al 1,5%?
e se invece riparte tutto, per poco tempo naturalmente, l'euforia precedente, come farà a sostenersi senza riaffondare di nuovo e in maniera ancora più grave?
Provo a formulare una piccola ipotesi, giusto per avere qualcosa da mettere sotto prova nei prossimi giorni: se l'espansione della finanza d'accatto, basata sul vuoto di teorie sballate, fosse stato il risultato incoerente di una incongruenza annidata nel funzionamento ed emersione dell'economia della conoscenza?
Che sarebbe così entrata in rotta di collisione proprio con un sistema finanziario che si è espanso in maniera illimitata e acritica senza averne né le gambe, nè le possibilità concrete, né la forza, né l'intelligenza di capire che in realtà la condivisione del rischio ad libitum era sì l'illusione della globalizzazione, ma anche il suo limite strutturale?
Se così fosse, saremmo allora semplicemente davanti ad un ulteriore scivolone di questa manica di balordi dalle "menti rotte" e stravolte.
Come dice Ilvo Diamanti nel suo articolo di ieri su "Sicurezza e paura":
"Che l'angoscia sia con voi"!
- il Presidente Usa ha dichiarato (La Repubblica 8 maggio 2009) che: "Occorre dire chiaramente che in questi ultimi 15 anni la crescita del Pil Usa è stata mistificata per almeno la metà dall'economia fasulla di Wall Streeet....che d'ora in poi non sarà più possibile che l'economia Usa si basi per la sua metà su Wall Street...d'ora in poi i ragazzi con il 'bernoccolo' della matematica dovranno iscriversi a ingegneria e in altre materie scientifiche invece di frequentare Business School per fare poi i trader a Wall Street....". Che è come dire: "smettete di studiare bufale pseudo-scientifiche come quelle sparse in questi anni dai banchieri di WallaStreet e dalle teorie sui mercati perfetti e sulle aspettative razionali che poggiano sul nulla, e mettetevi a lavorare su una vera economia della conoscenza.
- Paul Krugman e Stiglitz, sempre su La Repubblica del 10.5.2009, manifestano i loro dubbi sulla reale ripresa del settore bancario, anzi, dopo aver rilevato che lo stress-test in realtà è stato abbastanza accomodato, dopo aver riportato che le banche non hanno ancora ricominciato a fornire crediti all'economia reale (analogo ragionamento è oggi su Affari e Finanza da parte di Marcello De Cecco), che vengono forniti solo dalla Fed e da Fanny e Freddy Mac per i mutui, ma possono rilevarsi insufficienti), che la raccolta bancaria per ora è ancora a costi molto elevati e SOLO a BREVISSIMO TERMINE, niente obbligazioni niente azioni da parte delle banche; esprimono il timore che tutto possa risolversi in un niente.
Cioé che le banche sperino di aver passato la bufera e che possano ricominciare a fare le stesse cose di prima.
Esemplare, da questo punto di vista, la dichiarazione dell'avv. Cohen (riportata con allarme da Krugman), che doveva diventare sottosegretario al Tesoro ma ha declinato l'offerta, che è stato più volte indicato come "la vera anima dietro Wall Street": "non sono convinto che ci fosse qualcosa di sbagliato nel sistema"!!!!
Krugman: "Pertanto, se anche i banchieri riterranno "rassicuranti" i risultati dello stress-test, noi tutti dovremmo essere molto, molto preoccupati".
A questo punto la domanda ritorna d'obbligo: "se non ci sarà più l'economia di carta straccia come in precedenza, da dove verrà una crescita superiore al 1,5%?
e se invece riparte tutto, per poco tempo naturalmente, l'euforia precedente, come farà a sostenersi senza riaffondare di nuovo e in maniera ancora più grave?
Provo a formulare una piccola ipotesi, giusto per avere qualcosa da mettere sotto prova nei prossimi giorni: se l'espansione della finanza d'accatto, basata sul vuoto di teorie sballate, fosse stato il risultato incoerente di una incongruenza annidata nel funzionamento ed emersione dell'economia della conoscenza?
Che sarebbe così entrata in rotta di collisione proprio con un sistema finanziario che si è espanso in maniera illimitata e acritica senza averne né le gambe, nè le possibilità concrete, né la forza, né l'intelligenza di capire che in realtà la condivisione del rischio ad libitum era sì l'illusione della globalizzazione, ma anche il suo limite strutturale?
Se così fosse, saremmo allora semplicemente davanti ad un ulteriore scivolone di questa manica di balordi dalle "menti rotte" e stravolte.
Come dice Ilvo Diamanti nel suo articolo di ieri su "Sicurezza e paura":
"Che l'angoscia sia con voi"!
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